E-learning e social collaboration nella formazione aziendale
Pubblicato da Teleskill Italia | 09/Apr/2019
Perché e-learning e social collaboration diventano sempre più necessari per aggiungere valore al percorso formativo.
Due tendenze si stanno incrociando e influenzando reciprocamente nel settore della formazione aziendale: la prima riguarda l’utilizzo dell’e-learning in azienda, al fine di un aggiornamento costante delle competenze e di una formazione continua; la seconda tendenza riguarda l’atteggiamento, sempre più presente nelle imprese, a incoraggiare i processi di social collaboration nella formazione tra i dipendenti.
A ben vedere tutto ciò risulta molto naturale: imparare (o insegnare) fa parte fin da piccoli della nostra cultura e tutti noi impariamo attraverso la collaborazione, l’osservazione e le interazioni con gli altri.
Questo apprendimento informale origina in tanti ambiti differenti: prendendo un caffè con i colleghi, condividendo un articolo tra amici, consigliando un video o un blog, accettando il consiglio di un vicino di scrivania. Gli ambiti, inoltre, non intaccano solo il luogo (lo spazio), ma anche il tempo; il mobile learning permette di accedere ai contenuti, mentre si viaggia, durante pause di lavoro o in momenti favorevoli per l’utente.
Oggi sappiamo che integrare apprendimento, collaborazione e interazioni sociali ha uno straordinario impatto e non sorprende più nessuno che Facebook, Twitter, LinkedIn, YouTube siano onnipresenti nelle nostre vite.
In questo scenario, assume un sempre maggiore rilievo il contesto dell’apprendimento collaborativo, una modalità che permette di condividere best practices, soluzioni personali e originali, punti di vista formativi. L’apprendimento è sicuramente un processo individuale, che però può essere fortemente influenzato dalla collaborazione, soprattutto quando lo stimolo del confronto proviene da pari grado. La formazione non è più un trasferimento di conoscenza da chi sa a chi non sa, ma una sinergia di competenze tra chi sa di più su un argomento e chi, apprendendo, dà allo stesso tempo il proprio contributo specifico. Ragionare, esplicitare ed esporre le proprie competenze tacite, favorisce la razionalizzazione e la memoria delle stesse.
Su questo concetto s’innesta anche il grande valore del peer learning, l’apprendimento tra pari, che propone un effettivo superamento dello schema verticale tra chi insegna, e sta sopra, e chi impara, e sta sotto, a favore di una maggiore parità dei ruoli e della condivisione paritaria dell’esperienza.
Indice dei contenuti dell’articolo:
Social Collaboration ed e-learning per accrescere la learning retention.
Social collaboration per apprendere più facilmente.
Coinvolgimento attraverso le comunità di pratica
Applicazioni pratiche di social collaboration.
Applicati alla formazione aziendale e-learning e social collaboration possono dare risultati straordinari e proprio per questo Teleskill ha creato Web Academy, una piattaforma e-learning i cui gli strumenti di social collaboration sono centrali, potenti e coinvolgenti.
Web Academy nasce per essere il luogo centrale della formazione, dell’aggiornamento, dell’informazione e della condivisione all’interno di un’Azienda o di un Ente. È dotata di software per webinar o videoconferenze ed è implementata con un ricco menù di strumenti di social collaboration: condivisione, modifica e aggiornamento di ogni tipo di file, condivisione e caricamento di videopillole formative, creazione di post, taggatura, like e reaction, condivisione di documenti riservati con possibilità di ricerca dei file solo ai membri della piattaforma (o di una comunità di pratica), espressione di pareri online in tempo reale e molto altro ancora. Tutto questo, in più, è monitorabile. Una reportistica dettagliata dell’attività dei membri in piattaforma è disponibile in ogni momento, in modo da poter analizzare efficacia ed efficienza delle singole sessioni avviate.
Perché diventa più semplice imparare con la social collaboration? La risposta potrebbe trovarsi nella teoria dell’apprendimento attivo che consiste nel coinvolgere i discenti in modo più diretto nel processo di apprendimento. Questa teoria sviluppata da Bonwell ed Eison nasce da una ricerca pubblicata negli stati Uniti dall’ASHE (Association for the Study of Higher Education) che evidenziava quanto per gli studenti fosse necessario svolgere un ruolo più attivo nell’apprendimento (attraverso la lettura, la scrittura, la partecipazione a discussioni, la risoluzione di problemi e così via) rispetto al mero ascolto.
In ambito aziendale e-learning e social collaboration portano diversi vantaggi:
- stimolano il coinvolgimento dei collaboratori
- accrescono le competenze dei singoli e del gruppo
- favoriscono i processi di informal learning
- permettono la condivisione e l’archiviazione di best practices
In progetti di e-learning e social collaboration diventano centrali anche le comunità di pratica, che nella piattaforma Teleskill è facilissimo creare e gestire. Le comunità di pratica sono l’equivalente dei gruppi di studio o dei team di ricerca del mondo reale.
Il grande valore è però raggiunto dalla digitalizzazione degli interventi; la comunità di pratica sostituisce il dialogo informale e crea valore con meccanismi di apprendimento attivo e collaborativo, molto spesso anche con processi formazione tra pari.
In ogni momento, ad esempio, un membro della comunità può registrare una pillola formativa ed evitare che le informazioni si disperdano nel tempo. Un esempio? Si pensi a un’azienda che ogni anno organizza un evento aziendale con migliaia di visitatori all’interno della struttura. Normalmente si perde un gran mucchio di tempo a tentare di ricordare o rintracciare le prassi realizzate l’anno prima (sicurezza dei visitatori, aree open o aree riservate, preventivi di catering, allestimento della reception, ecc.). Se fossero state realizzate delle pillole formative queste informazioni sarebbero state caricate in piattaforma dai diversi responsabili, taggate per parola chiave e facilmente recuperabili, per l’utilizzo presente.
Quello che si intende dire è che la comunità di pratica mette a fattore comune il dialogo tra le persone, senza disperderlo in mail, messaggini o whatsapp e, capitalizzando le competenze, crea valore per l’impresa anche per aree differenti.
Si pensi, per fare un altro esempio, a una rete vendita che, in comunità di pratica continua a rimarcare una difficoltà a vendere un determinato prodotto. Analizzando i loro messaggi i colleghi del marketing possono venire loro incontro con modifiche sul prodotto, magari semplicissime, ma che non sarebbero emerse senza un tool di social collaboration.
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